Prima di lasciare l'Africa, gli esseri umani sapevano già come sopravvivere nel mondo (secondo uno studio)
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Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature rivela che gli esseri umani moderni erano già in grado di sopravvivere in un'ampia varietà di ecosistemi (africani, ovviamente) prima di iniziare la loro migrazione fuori dal continente circa 50.000 anni fa. Questa adattabilità, sviluppata migliaia di anni prima del Grande Esodo, sarebbe stata fondamentale per la loro successiva espansione globale.
Il lavoro, condotto da un team internazionale di ricercatori, ha combinato dati archeologici, paleoambientali e climatici per analizzare l' evoluzione dei modelli di occupazione umana in Africa tra 300.000 e 60.000 anni fa, riporta LiveScience . I risultati mostrano che l'Homo sapiens occupava regioni con condizioni molto diverse, dalle foreste pluviali tropicali ai deserti, e che il suo comportamento variava a seconda dell'ambiente.
Secondo gli autori, questa flessibilità ecologica era senza precedenti tra gli ominidi e suggerisce che gli esseri umani moderni non facessero affidamento su condizioni specifiche per stabilirsi. Piuttosto che cercare nicchie specifiche, erano in grado di adattarsi a molteplici scenari. Questa plasticità sarebbe il risultato di cambiamenti cumulativi nella cultura, nella conoscenza condivisa e nell'organizzazione sociale.
"Quello che abbiamo osservato circa 70.000 anni fa è che l'Homo sapiens è diventato il generalista per eccellenza, spingendosi in ambienti sempre più estremi", ha affermato Andrea Manica, coautore senior dello studio. "Questa nuova flessibilità ha dato loro un vantaggio 50.000 anni fa, consentendo loro di espandersi rapidamente in tutto il pianeta e prosperare in ambienti nuovi e a volte molto difficili, come quelli alle latitudini più settentrionali."
Una delle scoperte più significative è che, contrariamente a quanto si pensasse in precedenza, gli esseri umani non hanno sviluppato questa versatilità in risposta a un improvviso cambiamento climatico che li ha costretti ad abbandonare l'Africa. Al contrario, questa capacità si sarebbe sviluppata nel corso di migliaia di anni all'interno del continente stesso, in un processo graduale e costante.
Gli esseri umani non hanno sviluppato questa versatilità in risposta a un improvviso cambiamento climatico che li ha costretti ad abbandonare l'Africa.
Durante questo periodo, gli esseri umani avrebbero sperimentato diverse strategie di sussistenza , come la caccia di animali di varie dimensioni e l'utilizzo di una varietà di strumenti a seconda dell'ambiente. Si spostavano anche stagionalmente per sfruttare le risorse, a dimostrazione di una profonda conoscenza del territorio e di un elevato grado di pianificazione.
Lo studio contesta anche l'idea che la migrazione fuori dall'Africa sia stata un evento singolo o esplosivo. Gli autori propongono invece che sia stata il risultato di una lunga preparazione e di molteplici tentativi precedenti, alcuni dei quali falliti. La grande differenza è che, quando l'espansione ebbe successo, gli esseri umani avevano già una capacità senza precedenti di adattarsi a nuovi ecosistemi.
El Confidencial