Rapimento transfrontaliero
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Quattro giorni dopo la situazione sembra meno complicata. Anche la presidente Sheinbaum ha delineato ieri l'esito della richiesta di El Mayo Zambada di essere processato in Messico e non negli Stati Uniti, assicurando che il suo governo rispetterà la legge per quanto riguarda i diritti di tutti i messicani. Quanto detto qui sabato: in questo caso, El Mayo ha ragione a chiedere il trasferimento nel suo Paese dopo una detenzione palesemente irregolare e illegale. "Il signor Zambada è stato vittima di un rapimento transfrontaliero", mi ha detto ieri Juan Manuel Delgado, membro del team di difesa del nativo di Sinaloa. “Da qui la richiesta. Stiamo aspettando una risposta dall'Executive Branch tramite il Ministry of Foreign Affairs, ma non resteremo in attesa indefinita. Se non la riceveremo entro 15 giorni, richiederemo un'ingiunzione." Delgado sottolinea che, nel frattempo, El Mayo “non negozierà né fornirà informazioni alle autorità degli Stati Uniti, lo affermo categoricamente”. Tutto sembrerebbe quindi chiaro. In attesa dell'analisi presentata oggi dal procuratore Gertz, il quale ha già dichiarato che El Mayo ha diversi mandati di arresto pendenti in Messico che la FGR non intende abbandonare.