Il disagio di Dominique B., madre di un paziente psicotico: “La sua vita in un reparto chiuso è il nulla”
Testimonianza: Sebbene la salute mentale sia stata dichiarata una delle principali cause nazionali entro il 2025, le persone stanno parlando apertamente. Ma per alcuni pazienti, gravemente colpiti da malattie psichiatriche, il tabù e l'invisibilità sociale persistono. Questa è la storia di Tristan, raccontata da sua madre, Dominique B. A 32 anni, ricoverato sotto costrizione nel reparto di cure difficili di Villejuif, il giovane è privato di tutto.
Abbonato
"La storia di mio figlio Tristan è quella di una lenta discesa agli inferi: una serie di periodi di crisi, ricoveri ospedalieri, diagnosi diverse che si accumulano, trattamenti diversi, provati, sostituiti, corretti, con effetti collaterali a cascata. A poco a poco, Tristan è stato escluso dal sistema sanitario e si è ritrovato in carcere.
Attualmente vive nel Padiglione 38 dell'Unità per Pazienti Difficili (UMD) a Villejuif, vicino a Parigi. Oggi è come se non fosse più una persona, uno zombie, che ha perso ogni ragione di vita. È privato di tutto. E viene criticato ogni giorno per il suo comportamento inappropriato... È un po' come accusare un invalido di non saper correre. Tristan è malato, è rinchiuso in un UMD dal 2023, chiuso con un doppio lucchetto...
Articolo riservato agli abbonati.
LoginVuoi saperne di più?
Tutti i nostri articoli completi a partire da 1€
O
Le Nouvel Observateur