Gimbo nel segno della “A”: Ancona, Amore, Agosto. “La mia città è il posto perfetto in cui vivere”

22 giu 2025
Ancona, 22 giugno 2025 – Gimbo ha scelto di aprire il cuore sulle pagine di SportWeek, il magazine della Gazzetta dello Sport, raccontandosi attraverso sette lettere, quelle del suo cognome. Ogni lettera è legata a un capitolo fondamentale della sua vita: il campione olimpico, l’uomo, il futuro papà che tra poco conoscerà sua figlia.
Particolarmente toccanti le prime due, T e A, che racchiudono Tokyo e il suo trionfo, ma anche Ancona, la sua casa, e l’Amore per Chiara, che presto lo renderà padre, un traguardo che Gimbo non vuole assolutamente perdersi. T come Tokyo, dunque di Tokyo, primo agosto 2021, “indubbiamente, a oggi, il giorno più bello della mia vita – commenta Gianmarco Tamberi – dopo aver rincorso quel sogno per cinque anni”.

Tamberi racconta anche che emozioni così intense si provano solo quando si tocca veramente il fondo e ci si continua ad aggrappare all’unica speranza. Ripensando al momento storico con Mutaz Barshim e alla sua domanda “Can we have two golds?”, conferma che “tornassi indietro non cambierei idea, rinuncerei ancora allo spareggio” perché condividere una vittoria così importante con una persona stimata è impagabile. A Tokyo lo stadio vuoto inizialmente lo preoccupava, dato che il pubblico lo ha sempre aiutato a superare i propri limiti. Tuttavia, quel silenzio gli ha permesso un viaggio interiore, rendendolo “una vittoria diversa dalle altre e anche per questo unica, potente”.
Guardando al futuro, tornerà a Tokyo per i Mondiali di settembre e ha deciso di utilizzare questa prima parte del quadriennio per permettere al suo corpo di riprendersi da sedici anni al limite. Sarà “un anno quasi di transizione, ma non sprecato”, durante il quale proverà comunque a essere competitivo, pur essendo consapevole di aver lavorato finora in vista delle Olimpiadi piuttosto che dei Mondiali. Poi c’è la lettera A, ricchissima di spunti, a partire da A come Ancona, dove Gianmarco descrive la città dove vive come “il posto perfetto, un luogo a misura d’uomo, dove c’è il mare, una struttura di allenamento tra le migliori in Italia” e dove gli anconetani lo hanno sempre sostenuto anche nei momenti difficili con “tanti ‘forza Gimbo’ dalle tribune deserte di giornate difficili”.
Ma A è anche Amore, e allora Gianmarco si confessa, parla di Chiara come di una parte fondamentale della sua vita, ricordando con affetto quel viaggio a piedi del 2013 “da Offagna a casa sua, avrò camminato per due ore e mezza, forse di più, considerata la deviazione per prendere pizza e birre”, in mezzo alla neve, perché sua madre non voleva che prendesse la moto, visto che era troppo pericoloso. E poi A è anche la lettera del mese di agosto, che quest’anno sarà speciale per l’arrivo della piccola Tamberi, che Gianmarco non vede l’ora di “conoscere”.
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