L’ineffabile. Poirot sul ’Treno azzurro’

Giannangeli
La vita è come un treno. Come dare torto al celebre investigatore belga dalle celluline grigie sempre in movimento, monsieur Poirot. Il formidabile Hercule, creatura immortale nata dalla penna di Agatha Christie, pronuncia la sua metafora sull’esistenza come cammino verso tante, diverse, entusiasmanti o avvilenti stazioni al termine del romanzo ’Il mistero del treno azzurro’, una delle sue prime avventure, pubblicata nel 1928. Mettiamoci in viaggio allora e questa settimana cominciamo a lasciare la città bruciata dal solleone per ripararci in qualche luogo di vacanza. Certo, cerchiamo di non fare la fine della povera Ruth, che era salita sul Blue Train per trascorrere qualche giorno di villeggiatura e invece si ritrova morta ammazzata nel suo scompartimento, mentre i preziosi rubini, tra cui l’ammaliante ’Cuore di fuoco’, hanno preso il volo. Ma per fortuna c’è Poirot, che mette al loro posto le tesserine del complicato puzzle non sottovalutando neanche il più piccolo dettaglio e smascherando così un paio di personaggi che dicono di essere chi non sono. I colpevoli sono serviti.
İl Resto Del Carlino