Dal trucco alle unghie: tutti i pro e i contro dei trattamenti di bellezza permanenti
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Anche se si ambisce a uno stile di vita slow, i tempi frenetici impongono di ottimizzare un po’ tutta l’agenda, inclusi gli spazi riservati ai rituali beauty. Una “tirannia del quotidiano”, che insieme all’evoluzione delle tecnologie e al fattore risparmio (di tempo ed economico: l’investimento iniziale si “ammortizza” abbastanza velocemente) probabilmente spiegano la scelta sempre più diffusa dei trattamenti estetici, come il trucco o le epilazioni, nella loro versione “long lasting”. Una scelta che comunque richiede il supporto di gestualità e skincare mirate e di un’attenta valutazione dei pro e dei contro (come il fattore ripensamento). In questa prima puntata analizzeremo i pro e i contro che riguardano il trucco e le unghie, seguiranno i capitoli dedicati alla cura dei capelli e quello dedicato all’epilazione.
Il trucco semipermanente (e il microblading in particolare)Il make-up semi-permanente ha il vantaggio di essere pratico e di garantire un trucco impeccabile h 24. Ma a sedurre è anche l’evoluzione tecnologica, che ha affinato e reso più sicure le procedure e al tempo stesso ha garantito effetti più naturali. «Rispetto al passato e alle sue esagerazioni, l’orientamento attuale è armonizzare i lineamenti senza stravolgerli: un risultato che può essere garantito solo da un operatore qualificato, tatuatore o estetista abilitato al tatuaggio, che, oltre a seguire le linee guida europee in materia, conosca perfettamente le delicate armonie del viso e le diverse tipologie di pelle – quella grassa, ad esempio, richiede qualche attenzione in più-», racconta Gennaro Sorrentino, tatuatore specializzato in trucco semipermanente e microblading a Milano. Nessun rischio anche di irreversibilità: oltre che sicuri, gli inchiostri oggi utilizzati sono specifici per l’uso cosmetico e bioriassorbibile. «Restano visibili per una durata limitata a uno o due anni in media secondo le zone, consentendo così all’operatore di apportare nel tempo anche solo piccole modifiche al lavoro iniziale, per renderlo sempre fresco e attuale, anche in base ai cambiamenti del viso legati all’età o alle rinnovate esigenze di gusto estetico», racconta ancora l’esperto.
LE ZONE PIÙ TATUATERiguardo alle opportunità offerte dal trucco semipermanente, si possono ad esempio tatuare la rima cigliare con la tecnica chiamata lash enhancement tattoo o invisible eyeliner, che riempie i “buchetti” tra le ciglia, all’attaccatura, facendole sembrare più spesse e piene e intensificando, così, lo sguardo, oppure ombreggiare le palpebre, sempre per conferire maggiore profondità allo sguardo. Anche il lip tattoo oggi è molto discreto: si possono, per esempio, correggere marcate asimmetrie o camuffare una cicatrice che solca le labbra. Ma, soprattutto, si può definire il contorno, sostituendo, di fatto, la matita del make-up, e, grazie al chiaroscuro eseguito con il dermografo, si possono creare delle sfumature che per effetto ottico conferiscono più volume alle labbra. Quest’ultimo metodo può essere utilizzato anche per restituire colore con un effetto nude a labbra troppo pallide, ma anche per sostituire il rossetto dalle tonalità più sature o accese se si ama sempre e solo una determinata nuance.
«Attenzione, però, se si soffre di herpes labiale: per evitare che la stimolazione del dermografo risvegli il virus, un paio di giorni prima di sottoporsi al trucco tatuato occorre effettuare una cura antivirale prescritta dal medico», avverte Mariuccia Bucci, dermatologo plastico a Sesto San Giovanni (MI) e past president ISPLAD. In ascesa anche le richieste di lentiggini, effetto filtro social, perché regalano un’aria sbarazzina e da vacanza. Ma il più richiesto è il microblading delle sopracciglia, perché riproduce molto fedelmente l’effetto del pelo (per eseguirlo si usa un tool manuale anziché il classico dermografo “elettromeccanico”), assicurando, se eseguito da personale preparato, un effetto naturale.
LA BEAUTY ROUTINE PRE E POST SEDUTA
«Riguardo alla beauty routine pre-seduta, qualche settimana prima di sottoporsi al trucco tatuato o al microblading è opportuno preparare la pelle e migliorarne la qualità con un’esfoliazione chimica (peeling con AHA, BHA, PHA, enzimatici), che rendono la pelle più levigata, turgida e idratata, pertanto più ricettiva al trattamento. Validi anche i gommage meccanici in microgranuli, in questo caso da eseguire una volta a settimana durante il mese antecedente al trattamento. Nei mesi successivi alla seduta di make-up tatuato, invece, è possibile sottoporsi a tutti i trattamenti estetici professionali, tranne ai peeling chimici ed enzimatici o ai trattamenti abrasivi (tipo il microneedling) nelle aree trattate, per evitare uno sbiadimento precoce del disegno.
Inoltre, è importante anche osservare un’attenta skincare, che preveda la detersione del viso mattina e sera con prodotti molto delicati, ad esempio in olio, oltre all’applicazione di sieri e creme idratanti e/o ricostituenti. Fondamentale anche l’applicazione di filtri protettivi UV elevati, anche in inverno, per preservare meglio il colore, la definizione e brillantezza del tattoo», spiega Bucci. Ma se il risultato non piace e non si vuole attenderne il naturale sbiadimento si può ricorrere al laser medico. «I più efficaci sono i laser a picosecondi e quelli appartenenti alla categoria dei Q-switched, che generando alte energie in tempi brevissimi, nell’ordine di nanosecondi, distruggono selettivamente le particelle d’inchiostro, minimizzando i danni ai tessuti circostanti. In genere occorrono 3-5 sedute, ma si può arrivare anche a 8-10 sedute nei casi più complessi», ricorda Bucci.
Smalti semipermanenti: rispettosi e con un’ottima resaLo smalto semipermanente è l’opzione prediletta di chi ama un finish super lucido e una resa perfetta che dura fino a circa tre settimane. Per il fissaggio si sfruttano speciali lampade, a Led o a UV. «Il timore che danneggino l’unghia è infondato, perché oggi si utilizzano gel acrilici sicuri, che spesso includono sostanze capaci di creare un naturale legame ‘covalente’ con la cheratina dell’unghia, ad effetto ricompattante sulla medesima», spiega Bucci, che precisa: «Naturalmente, anche in questo caso è fondamentale affidarsi a personale qualificato, il solo che può offrire una maggiore garanzia sull’uso di prodotti di qualità e sulla corretta tecnica di applicazione e rimozione». Tra l’altro, oggi sono disponibili i sistemi Peel Off, degli smalti semipermanenti innovativi, che combinano lunga durata (14 giorni) e facilità di rimozione, senza solventi e senza limature, dunque ancor più rispettosi delle unghie.
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