On the road nella natura antica e intatta dello Utah

Chi non ricorda la scena finale di una delle pellicole più iconiche della storia cinematografica come Thelma &Luise? Quando le due protagoniste fanno un salto nel vuoto lo scenario scelto da Ridley Scott è il Dead Horse Point nello Utah, un luogo dove la natura è selvaggia, primordiale e le pareti dei canyon rossi si alternano all’immensità del deserto. Il senso di libertà che ispira il film non poteva trovare rappresentazione migliore. Gli straordinari paesaggi dello Utah da sempre hanno ispirato grandi storie. Come quelle incise nei diari dei suoi primi esploratori, dei Mormoni che la scelsero come nuova terra e nei cuori dei viaggiatori che l’hanno scoperta. Non sorprende quindi che Hollywood abbia ripetutamente scelto i suoi paesaggi per ambientarvi pellicole. Se siete alla ricerca di un viaggio alternativo nel west americano potete lasciarvi ispirare dalle proposte di Utah Film Trail e America’s Film Set.® , facendo tappa in uno dei suoi paesaggi variegati.

Una vista del Parco nazionale del Bryce Canyon. famoso per i suoi pinnacoli
Il vero tesoro di un viaggio in Utah è però la natura. Tutto il paese è un parco giochi all’aperto con i Mighty Five, gli spettacolari 5 parchi nazionali, e 46 parchi statali, forse meno affollati dei primi. Tutti offrono facile accessibilità, varietà di contesti e la possibilità di praticare diverse attività. Utah è la mecca degli amanti della mountain bike e delle più facili ebike, del river runner, dell’arrampicata, dell’’escursionismo, dei fuoristrada, dei percorsi a cavallo. Ma anche di un rilassante viaggio in famiglia in cui i più piccoli possono catturare con la propria macchina fotografica l’aspro paesaggio tinto di rosso percorrendo facili sentieri a piedi. Di certo è la destinazione ideale per organizzare un viaggio slow on the road in auto perchè con quei panorami e su quelle strade guidare è parte dell’avventura. Tra gli itinerari si può scegliere di raggiungere da Salt Lake verso sud est Moab per poi andare ad ovest verso Bryce Canyon Park sulla UT-12, percorrendo una delle strade più panoramiche degli States diventata celebre per la varietà di panorami e le magnifiche soste in soli 200km.

Il Parco statale di Dead Horse Point
Nel luglio del 1847 il leader mormone Brigham Young, con la famosa espressione “This is the place”, elesse la valle del Grande Lago Salato come l’area dove si sarebbe stabilita la sua comunità religiosa fuggita dal Missuri. Di lì nacque Salt Lake City (la città del lago salato). Se Temple Square, dominata dall’imponente tempio, ci ricorda che siamo nel Paese dei Mormoni, l’abbraccio delle montagne intorno che ci troviamo all’ingresso del grande ovest e alle stazioni sciistiche più note del paese. Non a caso Salt Lake City ospiterà le Olimpiadi invernali del 2034. A poco più di quattro ore di auto c’è Moab con il suo passato ricco di storia. Qui i primi nativi americani incidevano petroglifi negli imponenti canyon del deserto, poi è arrivata la fama legata ai numerosi set cinematografici (dal già citato Telma&Luise a “Rio Grande”, “Indiana Jones e l’ultima crociata”, “Star Trek”, “Wagon Master” e “Geronimo). E’ un’oasi verde nel cuore del deserto, circondata da alte montagne rosse, porta di accesso al Arches National Park al Canyonlands, passando per Goblin Valley e Dead Horse Point State Park, oltre a una corposa lista di itinerari, percorsi a piedi ed escursioni nei ricchissimi dintorni. Arches è un parco che raduna circa duemila archi di pietra, alcuni dei quali a causa dell’erosione del vento e delle piogge sono in parte crollati. Delicate Arch, reso famoso dalla targa dello Utah, è tra i punti panoramici da non perdere così come Devils Garden , un paese delle meraviglie di forme rocciose dalle sfumature rosse che emergono dal terreno criptobiotico vivente. Mentre a Canyonland, il parco nazionale più grande dello Utah ( 1400 km² diviso in 4 aree) , c’è Island in the Sky, una mesa dalle pareti scoscese da cui si gode di una vista mozzafiato sul territorio circostante, compresi gli aspri canyon scavati dai fiumi Colorado e Green. Qui il clima desertico rende piacevole un viaggio tutto l’anno tranne nel culmine dell’estate e nei giorni più bui dell’inverno. Per alloggiare si può campeggiate nell’Arches National Park , affittate una camera al vicino Red Cliffs Lodge o provare il glamping sotto le stelle anche perchè Utah è prima a livello mondiale per la conservazione del cielo notturno, con 26 luoghi accreditati come Dark Sky International. Un’opzione è offerta da Under Canvas Moab, un campeggio ecosostenibile che funziona con energia solare, a 13 km dall’Arches National Park e a 35 km dal Canyonlands National Park.
Ci si immette nella UT-12 dopo aver passato Capitol Reef National Park con le sue calde sfumature di terra rossa ma anche habitat montani fatti di ranch, verdi pascoli e vedute incantevoli. Non si può lasciare l’Utah senza aver visitato il suo parco più iconico, tra i 59 luoghi protetti dall’amministrazione statale americana che già a fine 800 iniziò a proggettare come salvaguardare gli ecosistemi più fragili del paese. La fama di Bryce Canyon è dovuta alla sua più grande concentrazione di hoodoos, pinnacoli rocciosi dalla forma singolare scolpiti da fenomeni naturali d’erosione. Il vento e la pioggia hanno inciso questa roccia friabile per milioni di anni, formando canyon, guglie, archi, appunto pinnacoli, calanchi, dando vita al tipico paesaggio del West. Uno spettacolo imperdibile lo regala il punto panoramico di Bryce Point. All’’alba non appena la luce si alza gli hoodoos brillano offrendo splendide tonalità di arancio e lo spettacolo ripaga la levataccia. Ma anche durante il giorno la vista e le emozioni restano straordinarie. E per un’ultima immersione nella storia del Paese non resta che raggiungere la vicina Panguitch, fondata nel 1864 dai mormoni. Secondo la Utah Historical Society ospita la più alta concentrazione di case storiche costruite in mattoncini rossi nello stile in voga tra 1880 e 1940, anche questo un esempio di come si è evoluta la comunità dei Mormoni. Per visitare i Parchi ci si può munire dell’Interagency Annual Pass che consente di visitare più parchi nazionali americani. (Prima di pianificare una sosta è bene sempre verificare se è richiesta una prenotazione basta accedere ai siti web dei singoli parchi per informazioni, orari e altri dettagliati).
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