Il villaggio italiano diventa nuova meta per gli stranieri

Mentre molti paesi italiani si spopolano, il piccolo comune di Introdacqua, in provincia dell'Aquila, sta andando nella direzione opposta grazie alle centinaia di stranieri che sono arrivati a viverci.
In un movimento che ha attirato l'attenzione delle autorità, i nuovi residenti del comune non hanno parenti nel paese europeo né origini italiane.
"È un fenomeno anomalo. Più di 300 stranieri, tra cui inglesi, americani, canadesi, australiani, irlandesi e scozzesi, hanno scelto di vivere qui. Alcuni hanno persino comprato due case, una per sé e una per i figli. Gli immobili in vendita vanno a ruba: ormai è difficile trovarne", ha dichiarato Cristian Colasante, sindaco di Introdacqua.
I nuovi residenti della città ristrutturarono vecchie case italiane e diedero vita ad associazioni culturali e musicali. Gli stranieri iniziarono anche a dominare bar, festival ed eventi che animavano le piazze locali.
Una coppia dell'Alabama, negli Stati Uniti, ha affermato che i bassi prezzi delle case, la natura della regione e la tradizione musicale di Introdacqua hanno motivato il loro trasferimento dal continente americano all'Europa.
"L'ospitalità e la disponibilità degli abitanti di Introdacqua hanno reso questo processo di arrivo e integrazione davvero speciale", ha affermato Massimo Tardio, bibliotecario del paese e direttore di un museo locale.
Tra i rimpatriati e i nuovi abitanti stranieri, la cittadina, che oggi conta quasi duemila residenti, è un esempio di comunità multiculturale, fonte di ispirazione per i piccoli centri della campagna italiana.
"La cosa più bella è che non perde la sua identità: in questo fenomeno non c'è assimilazione, ma piuttosto multiculturalità", ha affermato Audrey Edwardson, originaria di Belfast, Irlanda del Nord, e una delle organizzatrici del festival musicale "Intro Sounds", che ogni estate attira migliaia di fan.
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