La Francia è infestata: l'attacco di Mulhouse riaccende il dibattito sulla sicurezza e fornisce pretesti all'estrema destra
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Dopo l’omicidio di un portoghese da parte di un algerino, denunciato dagli organismi preposti alla prevenzione della radicalizzazione e del terrorismo, il ministro dell’Interno punta il dito contro i “disordini migratori”. L'estrema destra coglie l'occasione per chiedere misure più repressive
La Francia è infestata. Sabato 22 febbraio, verso le 15.40, un uomo armato di coltello e cacciavite ha gridato "Dio è grande" prima di ferire due addetti al parcheggio comunale nei pressi del municipio di Mulhouse (Haut-Rhin, vicino al confine con la Germania), nei pressi di un mercato. Poi ha aggredito un passante portoghese di 69 anni. La polizia municipale impiegò solo dieci minuti per fermarlo con un rantolo, senza però impedire la morte dell'ultimo degli aggrediti.
I due parcheggiatori sono stati ricoverati in ospedale e uno di loro è stato dimesso lo stesso giorno. L'altro, colpito alla carotide, è stato trasportato all'ospedale di Colmar. Tre agenti della polizia municipale hanno riportato ferite lievi. La sezione antiterrorismo della Procura della Repubblica ha preso atto dell'accaduto e ha aperto un'inchiesta per "omicidio colposo con finalità di terrorismo" e "tentato omicidio con finalità di terrorismo nei confronti di persone che rivestono cariche pubbliche".
expresso.pt