<![CDATA[ Seguro sugere que Gouveia e Melo quer “atropelar a Constituição” ]]>
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L'ex segretario generale del PS António José Seguro ha definito lunedì come un "insulto alla Costituzione" l'idea lanciata dall'ammiraglio Gouveia e Melo di dimissioni dei governi per mancato rispetto delle promesse elettorali.
"Il parlamento è colui che valuta il compimento delle promesse elettorali durante i quattro anni e poi, alla fine, è il popolo. Questo è molto chiaro nella Costituzione. Infatti, chiunque la pensi diversamente sta commettendo una vera e propria violazione della Costituzione", ha sostenuto, pur senza menzionare il testo dell'ex Capo di Stato Maggiore della Marina e potenziale candidato alla presidenza, l'ammiraglio Henrique Gouveia e Melo. In un dibattito organizzato da SEDES (Associazione per lo sviluppo economico e sociale) Jovem, a Lisbona, su democrazia e rappresentanza, António José Seguro ha commentato la posizione assunta da Gouveia e Melo, in un articolo del settimanale Expresso di venerdì, secondo cui il Presidente della Repubblica potrebbe licenziare il Governo a causa di "un grave divario" tra promesse elettorali e pratica politica. Seguro - che ha già ammesso di stare pensando di candidarsi alla presidenza nel 2026 -, rispondendo a una domanda del pubblico, ha respinto l'idea che spetti al Presidente della Repubblica valutare le promesse elettorali. D'altro canto, concentrandosi sulla questione dei poteri presidenziali, l'ex leader socialista ha dichiarato di essere d'accordo con gli attuali poteri che la Costituzione attribuisce al capo dello Stato e ha ritenuto un errore equiparare il rifiuto di un bilancio statale allo scioglimento del parlamento. All'uscita dal dibattito, in risposta ai giornalisti, si è rifiutato di commentare l'articolo di Gouveia e Melo, affermando solo che, in questo momento, "ha urgente bisogno di ascoltare il popolo portoghese" per incorporarlo nella sua riflessione in un momento in cui, ha detto, "la democrazia è sotto attacco"."In Portogallo abbiamo 81 mila giovani disoccupati, non siamo in grado di attrarre e trattenere molti giovani che cercheranno la realizzazione professionale e personale fuori dal nostro Paese e un Paese che non riesce a integrare i suoi giovani è un Paese senza futuro", ha avvertito.
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