Il Nikkei 225 giapponese raggiunge il massimo storico dopo che l'inflazione statunitense è rimasta stabile

L'indice di riferimento del mercato azionario giapponese ha superato il suo massimo storico per il secondo giorno consecutivo, in attesa di un taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti e di un allentamento delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino.
Mercoledì il Nikkei 225 è salito sopra i 43.421 punti, dopo che i dati sull'inflazione statunitense, migliori del previsto, hanno rafforzato la richiesta di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve statunitense nella prossima riunione del comitato di settembre.
Il traguardo è stato raggiunto dopo che martedì il Nikkei ha superato per la prima volta la soglia dei 42.999 punti.
Negli Stati Uniti, anche l'indice di riferimento S&P 500 e il Nasdaq Composite, ricco di titoli tecnologici, hanno chiuso martedì a livelli record, dopo essere saliti rispettivamente dell'1,13% e dell'1,39%, mentre gli investitori hanno accolto con favore la pubblicazione degli ultimi dati sull'inflazione, che hanno mostrato un aumento dei prezzi al consumo del 2,7% a luglio, inferiore alle aspettative.
I dati sull'inflazione hanno contribuito a una svolta positiva nel sentiment degli investitori in seguito all'annuncio di lunedì del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di un'estensione di 90 giorni della sospensione dei dazi paralizzanti sui prodotti cinesi.
Anche altri mercati azionari asiatici hanno registrato notevoli guadagni mercoledì, con l'indice Hang Seng di Hong Kong e il KOSPI della Corea del Sud in rialzo rispettivamente di circa il 2,50% e l'1%.
Da mesi la Fed e il suo presidente, Jerome Powell, subiscono forti pressioni da parte di Trump affinché abbassino i tassi di interesse.
Un taglio del tasso di riferimento darebbe una spinta all'economia statunitense, il principale motore della crescita globale, riducendo i costi di indebitamento per le famiglie e le imprese americane.
Ma la Fed è stata riluttante a tagliare il tasso a causa del timore che potesse alimentare l'inflazione in un momento in cui i dazi ingenti di Trump stanno già mettendo pressione sui prezzi.
"Jerome 'Too Late' Powell deve ORA abbassare il tasso", ha affermato Trump in un post su Truth Social martedì, sostenendo che il presidente della Fed aveva causato danni "incalcolabili" all'economia non abbassando i costi di prestito.
Martedì, lo strumento FedWatch del CME Group ha aumentato la probabilità di un taglio dei tassi a settembre al 96,4%, rispetto all'85,9% del giorno precedente.
Al Jazeera