La CPI accusa l'ex presidente filippino Duterte di crimini contro l'umanità

L'ex presidente delle Filippine Rodrigo Duterte è stato accusato di tre capi d'imputazione per crimini contro l'umanità dalla Corte penale internazionale (CPI), che lo accusa di aver avuto un ruolo nell'omicidio di almeno 76 persone durante la cosiddetta "guerra alla droga".
Le accuse contro l'ottantenne, detenuto da marzo in un centro di detenzione nei Paesi Bassi, sono contenute in un documento pubblicato lunedì dalla CPI.
Sono in parte legati alla repressione antidroga condotta da Duterte durante la sua presidenza, che ha causato la morte di migliaia di presunti spacciatori e consumatori di stupefacenti.
L'atto d'accusa della CPI, pesantemente censurato, datato inizio luglio e firmato dal procuratore aggiunto della corte, Mame Mandiaye Niang, stabilisce quella che i pubblici ministeri ritengono essere la responsabilità penale individuale di Duterte per decine di decessi avvenuti tra il 2013 e il 2018.
Il primo capo d'accusa risale al periodo in cui era sindaco di Davao City, quando sarebbe stato un "coautore indiretto" di 19 omicidi commessi tra il 2013 e il 2016.
La seconda e la terza accusa alla CPI riguardano i suoi anni da presidente. La prima riguarda gli omicidi di 14 cosiddetti obiettivi "di alto valore" nel 2016 e nel 2017, mentre la seconda si riferisce a 43 omicidi commessi durante operazioni di "bonifica" contro presunti criminali di basso livello tra il 2016 e il 2018.
Secondo il documento della CPI, i 76 omicidi sono stati commessi sia dalla polizia che da attori non statali, come sicari.
La pubblicazione delle accuse è avvenuta diverse settimane dopo che un tribunale aveva rinviato la comparizione di Duterte, prevista per la fine del mese presso la CPI, per ascoltare le accuse a suo carico.
La corte deve innanzitutto valutare se l'ex presidente è idoneo a sostenere il processo, in seguito al suggerimento del suo avvocato Nicholas Kaufman di rinviare il caso a tempo indeterminato a causa delle cattive condizioni di salute di Duterte.
Kaufman ha affermato che Duterte soffre di "deterioramento cognitivo in molteplici ambiti".
Duterte è stato arrestato nella capitale delle Filippine, Manila, l'11 marzo ed è stato rapidamente trasferito nei Paesi Bassi, dove è trattenuto presso la Corte Penale Internazionale. L'ottantenne sostiene che il suo arresto è stato illegale.
I sostenitori di Duterte nelle Filippine sostengono che la sua detenzione sia politica e sia il risultato di un litigio tra la sua famiglia e l'attuale presidente delle Filippine, Ferdinand Marcos Jr.
Al Jazeera