Dentro la Spagna: l'ascesa degli autonomi stranieri e la lotta alla turismofobia

Negli ultimi tre mesi la popolazione spagnola è aumentata di 75.865 unità, raggiungendo i 49.153.849 abitanti, la cifra più alta mai registrata.

Ancora una volta, ciò è dovuto all'aumento del numero di stranieri che si trasferiscono in Spagna, mentre il numero di spagnoli nativi continua a diminuire.

In Spagna ci sono attualmente 9,4 milioni di residenti nati all'estero, rispetto ai 42,2 milioni nati in Spagna.

La maggior parte dei nuovi arrivi è composta da colombiani, marocchini, venezuelani, peruviani, spagnoli di ritorno, italiani, honduregni e ucraini.

Molti di questi nuovi residenti si mettono in proprio, diventando lavoratori autonomi nonostante le note sfide che si presentano lavorando per conto proprio in Spagna.

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Nel marzo 2025, in Spagna erano presenti 471.755 lavoratori autonomi di origine straniera, pari a quasi il 14 percento di quelli iscritti al Regime Speciale dei Lavoratori Autonomi (RETA).

Si tratta del numero più alto di cittadini stranieri autonomi di sempre. Di fatto, il loro numero è quasi raddoppiato negli ultimi 10 anni, con un aumento del 92% dal 2015.

Secondo i nuovi dati dell'Unione spagnola dei professionisti e dei lavoratori autonomi (UPTA), questi ultimi lavorano principalmente nel settore del commercio e della vendita al dettaglio con 103.672 autonomi, nel settore alberghiero con 77.042 e nell'edilizia con 67.815.

Ma l'UPTA ha anche rilevato un "boom" nella rappresentanza di lavoratori autonomi nati all'estero in attività altamente qualificate come informatica e comunicazioni, settori scientifici, attività tecniche, sanità e istruzione.

La maggior parte degli autonomi stranieri proviene da paesi extraeuropei e rappresenta il 61 percento del totale, rispetto al 39 percento degli autonomi provenienti da altri paesi dell'UE.

Le autorità spagnole responsabili del lavoro autonomo hanno parlato apertamente del ruolo fondamentale che i lavoratori autonomi stranieri svolgono in Spagna, in un contesto caratterizzato dall'invecchiamento della popolazione, dallo spopolamento della "Spagna vuota", dalla mancanza di interesse tra gli spagnoli per i lavori artigianali e dalla mancanza di rinnovamento generazionale.

"L'imprenditoria straniera è un pilastro fondamentale dell'economia del nostro Paese", ha affermato il presidente dell'UPTA Eduardo Abad, la cui organizzazione stima che la Spagna avrà bisogno di altri 200.000 imprenditori stranieri autonomi nei prossimi cinque anni.

“È fondamentale che i migranti, che hanno lasciato la famiglia, il paese e la cultura per iniziare un nuovo progetto di vita, trovino un sostegno istituzionale per perseguire un’imprenditorialità solida e sostenibile”.

Dal 2019 la Spagna ha perso 930.000 lavoratori autoctoni in età lavorativa, ma l'arrivo di 2,1 milioni di stranieri nello stesso periodo ha mantenuto a galla l'economia spagnola.

Altre notizie: i sindaci di otto famose città turistiche spagnole hanno incontrato questa settimana a Londra i tour operator britannici per concordare su come combattere la cosiddetta "turismofobia" che sta prendendo piede di recente nel Paese.

Gli alcaldes (sindaci) di Adeje, Arona, Benidorm, Calvià, Lloret de Mar, Salou, San Bartolomé de Tirajana e Torremolinos, che insieme formano l'Alleanza dei comuni turistici del sole e della spiaggia (AMT) della Spagna, hanno partecipato a colloqui presso l'ambasciata spagnola a Londra con importanti tour operator britannici come TUI e Jet2.

"Di fronte a questo sentimento anti-turismo, promuoveremo la 'turismofilia'", ha affermato il sindaco di Benidorm Antonio Pérez durante la sua partecipazione al Forum del Turismo Sostenibile.

Mark Tanzer, presidente dell'Associazione degli operatori turistici e degli agenti di viaggio britannici (ABTA), ha sottolineato che "è importante agire prima che diventi un problema e che le persone abbiano paura o si sentano troppo sgradite per recarsi in Spagna".

Tanzer ha aggiunto che "i residenti che esprimono preoccupazione per l'impatto del turismo sulla loro vita quotidiana non devono essere ignorati" e che organizzazioni come la sua devono contribuire a "educare" i turisti britannici affinché "rispettano le usanze locali, così come il diritto dei residenti a una vita serena". Vogliono anche "scoraggiare i comportamenti antisociali e garantire che, laddove l'alcol sia disponibile, lo sia in modo controllato".

La Spagna si prepara alle proteste contro il turismo di massa che si svolgeranno in tutto il paese il 15 giugno, in località come Barcellona, ​​Palma di Maiorca, Ibiza, le Isole Canarie e San Sebastián.

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Il 2024 ha segnato l'anno in cui la Spagna ha iniziato davvero a chiedersi se gli svantaggi del turismo di massa superino i vantaggi, soprattutto per quanto riguarda l'impatto che gli affitti per le vacanze a breve termine stanno avendo sui prezzi delle case.

Lo scorso anno si sono verificate numerose proteste in tutto il Paese, da Madrid a Malaga, e con l'avvicinarsi dell'affollata stagione estiva del 2025, sembra probabile che ci saranno ancora più manifestazioni contro il turismo di massa, dato che poco è cambiato.