In seguito a un rapporto di EL TIEMPO, il Ministero del Lavoro amplia il numero di sale di decongestione per la valutazione della disabilità.

L'arretrato nella valutazione dell'invalidità in Colombia ha raggiunto il punto di rottura. Oltre 17.000 casi senza una decisione, quasi 4.000 ricorsi pendenti e centinaia di casi in sospeso presso gli uffici degli Amministratori dei Fondi Pensione (AFP) e degli Amministratori dei Rischi Professionali (ARL) rivelano un collo di bottiglia che colpisce direttamente migliaia di cittadini in attesa di una decisione per accedere a pensioni, indennità e prestazioni previdenziali.
Di fronte a questa situazione, il Tribunale Amministrativo di Cundinamarca è intervenuto e, attraverso un'azione collettiva, ha ordinato la prosecuzione delle camere di decongestione del Consiglio Nazionale di Qualificazione per la Disabilità, istituite provvisoriamente nel 2024. Il Ministero del Lavoro, con la Risoluzione 3458 del 1° settembre 2025, ha ottemperato a tale ordinanza e ha prorogato la validità di queste camere fino all'emissione di una sentenza definitiva. Lo rivela un rapporto presentato dal quotidiano EL TIEMPO: leggilo qui.
Cosa sono le stanze di decongestione? Le sale di decongestione sono team aggiuntivi del National Disability Assessment Board, creati per supportare le sale principali nella valutazione della perdita di capacità lavorativa. La loro funzione è quella di emettere pareri sui casi arretrati, garantendo una maggiore agilità nel processo.
Nel 2024, il Ministero del Lavoro ha aperto queste sale in via temporanea, inizialmente per nove mesi, mentre era in corso il concorso meritocratico per ricoprire posizioni permanenti. Tuttavia, l'entità del problema ha superato ogni aspettativa: solo tra gennaio e maggio 2025, sono stati distribuiti oltre 14.600 casi, di cui 5.338 gestiti dalle sale di decongestione.
L'ordinanza del tribunale La Corte è stata chiara: le aule non possono essere chiuse finché persiste l'arretrato. Nella sentenza del 24 aprile 2025, ha rilevato che "ci sono ancora migliaia di casi irrisolti e i termini stabiliti dalla legge per l'emissione delle sentenze non vengono rispettati", e ha quindi prorogato gli effetti della misura cautelare.
Inoltre, i tribunali hanno richiesto al Ministero di adottare meccanismi di intervento e verifica per garantire che la distribuzione dei casi sia equa, trasparente e pubblica, impedendo che lo sforzo di decongestionare i casi riproduca gli stessi problemi di concentrazione e arretrati.
Cosa ordina la Risoluzione 3458 del 2025 Il Ministero del Lavoro ha formalizzato la propria adesione alla decisione del tribunale con cinque punti chiave:
Continuità: le Camere di decongestione continueranno a operare fino all'emissione di una sentenza definitiva. Parità di condizioni: i loro membri avranno gli stessi diritti, compensi e obblighi di quelli delle Camere principali; numerazione unificata (sono organicamente integrate nella struttura del Consiglio, senza distinzione tra Camere principali e Camere di decongestione); equa distribuzione (tutti i casi devono essere distribuiti tra le Camere secondo criteri di trasparenza); proporzionalità; notifica e controllo (la Direzione Rischi sul Lavoro deve informare e garantire il rispetto delle misure).
Una risposta parziale al problema Sebbene la misura garantisca la continuità del servizio, la congestione strutturale persiste. Secondo i dati del Ministero stesso, a fine giugno 2025 erano oltre 17.000 i casi in attesa di decisione e altri 29.000 quelli segnalati dalle ARL (Agenzia Regionale dei Trasporti), a dimostrazione del fatto che le sale di decongestione rappresentano un sollievo temporaneo, ma non una soluzione definitiva.
Gli esperti avvertono che, se non verranno rafforzate le capacità tecniche, il talento umano e la gestione tecnologica del Consiglio nazionale, il Paese continuerà ad affrontare ritardi cronici che minano la fiducia dei cittadini nel sistema di sicurezza sociale.
In breve, la Risoluzione 3458 del 2025 riflette un evento senza precedenti: il sistema giudiziario ha dovuto intervenire per garantire che lo Stato mantenesse meccanismi minimi di risposta a un problema che affliggeva migliaia di colombiani. Le sale di decongestione sono ora una valvola di sfogo in un sistema sovraccarico, ma la sfida rimane strutturale: come garantire che la valutazione dell'invalidità sia davvero tempestiva, trasparente ed equa.
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