Arriva Tutankhamon, l'1 novembre apre il Gem del Cairo

Stavolta il governo egiziano è deciso: dopo vari rinvii aprirà il primo novembre il Grande Museo Egizio del Cairo, il più grande, completo e avveniristico museo egizio di sempre. Al centro dell'immensa esposizione, che presenta centomila reperti su 500mila metri quadri di superficie, ci sarà anche quello più atteso: il tesoro della tomba di Tutankhamon, il faraone bambino la cui storia è ancora avvolta dalla leggenda. A dare l'annuncio è stato il primo ministro egiziano Mustafa Madbouly, dopo l'approvazione da parte del presidente Abdel Fattah Al Sisi.
Con un avvertimento a tutti i soggetti coinvolti, ministeri e società private ad affrettare il più possibile il completamento dell'installazione per non mancare all'ennesimo appuntamento, che arriva ad oltre 20 anni dalla posa della prima pietra da parte di Hosni Mubarak e a poco meno dall'inizio vero e proprio della costruzione, nel 2006. L'apertura del museo - ha sottolineato il primo ministro - "è stata preparata per essere un evento eccezionale, che si aggiunge a una serie di importanti eventi nazionali legati alla storia moderna dell'Egitto. Si prevede, fra l'altro - ha detto -, la presenza di alte personalità da molti Paesi del mondo". Fiore all'occhiello non solo dell'Egitto ma dell'archeologia e museologia mondiali, il Gem non sostituirà l'ottocentesco Museo Egizio di Piazza Tahrir, dal quale saranno trasferiti i pezzi più importanti ma che rimarrà a testimonianza di un'epoca che molto ha dato alla filosofia della conservazione. La maschera di Tutankhamon è ancora lì, ma a quanto si apprende dovrebbe seguire il destino del resto del tesoro ed essere esposta nella cornice prestigiosa del nuovo museo. Costruito a sezioni di piramide a fianco delle vere piramidi di Giza alle quali sarà in futuro collegata da un passaggio dedicato, il nuovo museo egizio del Cairo è già parzialmente visitabile e apprezzabile nelle sue logiche espositive e servizi logistici, tra cui tapis roulant da cui si possono ammirare senza fatica le statue disposte lungo le scale. All'ingresso statue gigantesche, come quella di Ramses II, alta 12 metri per 83 tonnellate di granito, accolgono il visitatore, sottolineando, se ce ne fosse bisogno, la grandiosità di una mai eguagliata civiltà egizia che ora, dopo millenni di sabbia passata nelle clessidre del tempo, la presidenza al Sisi vorrebbe ergere a simbolo del posto ambito dall'Egitto nel Medio Oriente e nel mondo.
ansa