Il tappo? E’ un’opera d’arte. A Capri ce ne sono oltre diecimila in mostra

di Marco Milano
Alla Fondazione Serena Messanelli Zweig il nuovo polo culturale a pochi passi dalla piazzetta prosegue fino al 13 luglio la mostra “10.381 Tappi in mostra” di Luigi Masecchia, a cura di Massimo Esposito e Bruno Flavio. L’artista, noto per aver trasformato i tappi di metallo in un vero e proprio mezzo espressivo, con una visione innovativa e sostenibile, ha elevato un oggetto di scarto a forma d’arte, dando vita ad opere e oggetti da design di grande impatto visivo. E 10.381 è il numero dei tappi utilizzati per realizzare questa prima mostra caprese dell’artista, che mette insieme una selezione della sua più recente produzione, coniugando arte ed inclusione. L’innovazione di Luigi Masecchia dimostra così che anche un semplice tappo di metallo può diventare un’opera, un simbolo di sostenibilità e una nuova opportunità per chi vive condizioni difficili. La mostra, inaugurata nei giorni scorsi alla presenza dell’artista, dei curatori e del Presidente della Fondazione, Emilio Ruotolo, vuole mandare un messaggio di inclusione sociale attraverso il mezzo artistico. Il lavoro di Masecchia “non si limita al processo creativo, ma è strutturato come un format che unisce arte, riciclo ed attività sociale – si legge nella presentazione – raccogliendo oltre 1.100.000 tappi al mese provenienti da tutto il mondo col coinvolgimento nel processo creativo di ragazzi disagiati e con disabilità, il suo approccio non solo promuove il riciclo e il rispetto per l’ambiente, ma stimola anche l’inventiva e l’integrazione sociale di chi partecipa al progetto”. La mostra di Capri comprende circa dieci opere di grandi dimensioni realizzate con tecnica mista, alcune dedicate a figure e personaggi già diventati icone pop, come Charlot, Totò, Pino Daniele, Lucio Dalla, Maradona, Marilyn Monroe, ed include un’opera inedita dedicata all’isola. “Le iconografie pop di Totò, Pino Daniele, Maradona e Marilyn Monroe risuonano in modo particolarmente intenso qui a Capri – spiega Bruno Flavio – dove l’identità partenopea si intreccia con lo spirito internazionale dell’isola. Negli anni, Capri ha ospitato proprio personaggi come questi, tra cinema, musica e sport, diventando un punto d’incontro tra cultura popolare e mondanità. Un contesto che si sposa bene con il linguaggio dell’arte pop e con la rivoluzione estetica della sostenibilità.” Luigi Masecchia, classe 1975, diplomato all’Istituto d’Arte Boccioni di Napoli, ha lanciato oltre dieci anni fa il progetto “Tappost”: innovare attraverso l’arte, riciclando oggetti di uso quotidiano. Un’iniziativa basata sull’utilizzo di tappi di metallo riciclati, raccolti inizialmente nei vari locali della movida napoletana, ma oggi annovera tra i suoi fornitori anche locali internazionali. I tappi arrivano da tutto il mondo tramite corrieri o amici che tornano da viaggi.
Ad oggi sono stati raccolti circa centosei milioni di tappi, che hanno consentito la nascita di un nuovo filone della pop art. “Luigi Masecchia è un artista molto originale – sottolinea Massimo Esposito – in quanto tutte le sue opere sono un collage di tappi di metallo di bottiglie, quindi un oggetto riciclato che nelle sue mani e con le sue composizioni assurge ad opera d’arte. La sua iniziazione è stata con i fumetti perlopiù ispirandosi all’artista pop americano Roy Liechtenstein Lattine di Coca-Cola piuttosto che immagini di supereroi e un po’ alla volta questo suo modo di esprimersi l’ha portato a comporre ritratti di personaggi della nostra storia quotidiana, quali Sophia Loren, Pino Daniele, Lucio Dalla Totò
Ancora oggi Luigi Masecchia è uno dei pochi artisti che utilizza questo banalissimo strumento per creare le sue opere, forse uno dei primi al mondo ad utilizzarlo. Una grande particolarità è quella di utilizzare nella ricerca di questi tappi delle comunità di giovani a cui chiede di partecipare in questa sua ricerca”.
İl Denaro